Il regime forfettario 2023 racchiude al suo interno una serie di voci molto importanti per chiunque abbia intenzione di intraprendere un percorso da lavoratore autonomo. L’emissione di fattura elettronica forfettari va effettuata seguendo tutte le regole in maniera precisa ed evitando qualsiasi tipo di inconveniente. Ecco cosa c’è da sapere in merito a un panorama sempre in continua evoluzione.

Come è nato il regime forfettario

Per scoprire come fare fattura elettronica ci si può affidare alla sottoscrizione del regime forfettario. Quest’ultimo è in vigore nel nostro Paese a partire dal 2015 e ha racchiuso vari regimi presenti in precedenza, tramite una regolazione precisa e universale. Dando un’occhiata alla situazione inerente al 2023, la nuova Legge di Bilancio ha scelto di incrementare la soglia dei compensi e dei ricavi, facendola salire fino a ben 85 mila euro. Ecco cosa bisogna sapere su questo sistema, ricordando che grazie al software facilefatturare.it è possibile compiere qualsiasi operazione economica con successo.

Cosa serve per accedere al regime forfettario 2023

Per conseguire il tanto sospirato accesso al regime forfettario 2023, servono alcuni requisiti specifici. Il primo è quello di essere una persona fisica che opera come libero professionista o da ditta individuale, mentre non ne fanno parte le associazioni e le società di tipo professionale. Questo è un requisito soggettivo, del quale non si può assolutamente fare a meno per procedere nei passaggi successivi.

Tra i requisiti oggettivi, il più importante riguarda i ricavi dell’attività che si sta gestendo in piena autonomia. La cifra complessiva deve essere al di sotto degli 85 mila euro all’anno. Se tale soglia viene superata, bisogna accedere al regime ordinario o semplificato. Un’attività nel corso del suo primo anno d’esistenza va sottoposta ad alcuni calcoli specifici e i compensi vengono parametrati a seconda dei giorni di lavoro effettuati. Il limite di 85 mila euro è stato introdotto dalla nuova Legge di Bilancio, mentre prima era pari a 65 mila.

Una volta calcolati al meglio ricavi e compensi della propria realtà professionale, si tiene conto delle spese portate avanti per lavori accessori o personale dipendente. Nel caso specifico, non bisogna superare il limite di 20 mila euro all’anno. Fino al 2019, questa soglia era pari a 5 mila euro prima di essere abolita dal 2020 e reintrodotta dall’anno in corso. Si tratta, quindi, di un controllo accurato su ricavi e spese, tenendo conto dei cosiddetti dati presunti per una nuova attività e delle spese per i collaboratori esterni e familiari.

Quali sono i motivi per essere esclusi dal regime forfettario 2023

Chi vuole emettere fattura elettronica forfettari ed evitare di essere escluso da questo sistema deve tenere d’occhio alcune situazioni specifiche. A fare la differenza, è il già menzionato limite che viene posto sui ricavi e sui compensi, che come detto prima è di 85 mila euro. Se la soglia viene superata senza andare oltre i 100 mila euro, il regime forfettario resta in vigore nell’anno corrente tramite il versamento delle imposte sostitutive da corrispondere, senza perdere alcuna agevolazione fino all’anno successivo.

Nel caso in cui il limite dei 100 mila euro venga superato, il regime forfettario 2023 va assolutamente rimosso con l’applicazione dell’IVA per le altre fatture dell’anno corrente. Bisogna rispettare la soglia degli 85 mila euro per due anni consecutivi per tornare ad accedere alle agevolazioni menzionate. Ad ogni modo, le regole da rispettare non terminano assolutamente qui e sono altri gli elementi da considerare.

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Infatti, il regime non può essere attivato per persone fisiche che hanno già accesso ad altri sistemi speciali. Allo stesso tempo, le agevolazioni non sono consentite per attività inerenti ai settori dell’agricoltura, della pesca e della vendita di sali e tabacchi, oltre ad agriturismo, editoria, trasporti pubblici, telefonia pubblica, intrattenimento, vendita a domicilio e altri ambiti professionali specifici.

Una situazione analoga è valida per coloro che non possiedono la residenza in Italia, ma chi risiede in un Paese dell’Unione Europea che consenta uno scambio di informazioni completo può comunque muoversi. Anche gli esercenti che partecipano ad associazioni professionali o società di persone o imprese familiari vanno esclusi dal computo, insieme alle persone fisiche dipendenti e ai gestori delle società a responsabilità limitata.

Regime forfettario 2023: tanti piccoli elementi da rispettare

Nel complesso, l’accesso al regime forfettario 2023 richiede una serie di passaggi ben precisi e tanti fattori vanno tenuti d’occhio per rispettare al meglio tutti i requisiti. Basta superare un limite di spesa o di ricavi per perdere una misura che potrebbe rivelarsi molto importante per diversi settori. Con tali premesse, non resta altro da fare che addentrarsi nel mondo del lavoro autonomo e prestare attenzione a ciascun elemento per accedere a un regime così rilevante.